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Erasmus: un mese per diventare amici, scoprire Sofia e il mondo del lavoro

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Un’altra grande esperienza in Erasmus per i nostri studenti! Per tutto il mese di luglio, 5 ragazzi del nostro Istituto Tecnico Tecnologico hanno svolto un’esperienza formativa all’estero grazie all’Accreditamento Erasmus+ della nostra scuola. In Bulgaria sono stati accolti dal partner ICDET, che li ha supportati durante tutta la loro permanenza a Sofia. Ecco il racconto della loro esperienza:

“Il reportage che leggerete racconta la storia di come cinque persone che non si conoscevano sono diventate amiche in un mese. Tutto è iniziato all’aeroporto di Bergamo, così pieno di gente che quasi facevamo fatica a comprendere quale fosse il nostro gruppo. Il primo ad arrivare è stato Paolo e sua mamma, che aspettavano all’ingresso, il secondo è stato Stefano. Subito non si sono riconosciuti, ma dopo hanno capito di essere nello stesso gruppo in partenza per l’Erasmus. Successivamente sono arrivati Francesco e poi Michele, Diego e l’accompagnatore Michael. Dopo i primi dubbi sul peso dei bagagli, il nostro aereo ha spiccato il volo verso quella che, noi non sapevamo ancora, sarebbe diventata l’esperienza più bella della nostra vita: la Bulgaria!

Quando l’aereo ha poggiato le ruote su quel caldo asfalto, abbiamo tirato un sospiro di sollievo ma, allo stesso tempo, eravamo in Bulgaria! Dopo aver passato i controlli e preso i bagagli, abbiamo trovato Ikram, una volontaria mandata per portarci fino a casa. Ma noi non eravamo molto fluenti in inglese e inizialmente non abbiamo capito molte parole. Siamo poi riusciti a capire che sarebbe stata lei la persona che ci avrebbe portato alla meta. Abbiamo preso un bus, poi il tram e, in fine, siamo arrivati a destinazione dove c’era Matteo, un ragazzo italiano, anche lui qua per un Erasmus con l’università, e Ivan, il miglior tutor che potessimo desiderare, anche se non lo sapevamo ancora.

Una volta arrivati, Ivan ci ha introdotto all’esperienza, spiegandoci chi è ICDET, e che cosa avremmo fatto a Sofia. Poi, giovedì sera, siamo andati in un ristorante tipico ed è stato impossibile non lasciarci trasportare dalla musica e dall’atmosfera: ci siamo lasciati andare e abbiamo provato ad imitare goffamente i movimenti dei balli tipici. Quella serata è stata magnifica perché la gente, la musica e l’atmosfera che si era creata erano fantastiche; tutti si volevano bene e ballavano insieme come se si conoscessero da anni, anche se in realtà era la prima volta che ci incontravamo. Il giorno successivo, sempre accompagnati da Ivan, siamo andati a scoprire la città, abbiamo visto dei posti molto interessanti e ci siamo avvicinati alla cultura locale.

La settimana successiva abbiamo iniziato a lavorare: avevamo due compiti. Il primo ci ha visti divisi in gruppetti, in base all’indirizzo di studi; l’altro ci ha visti uniti come un unico team a lavorare a un progetto che aveva come punto centrale l’ecosostenibilità. Però, oltre al lavoro, ci sono sempre stati momenti di svago e il primo è stato la piscina. L’attrazione principale erano i trampolini dove facevamo i tuffi, che andavano da 1 metro a 7 metri di altezza. Ci siamo divertiti un mondo, anche se per alcuni è stato un po’ difficile vincere la paura dell’altezza e riuscire a staccare i piedi da terra e abbandonarsi in una caduta di 7

metri prima di toccare l’acqua; è stato emozionante.

Successivamente, però, abbiamo dovuto lavorare anche di sabato perché tutti i giorni di svago che ci eravamo concessi li abbiamo recuperati durante il fine settimana. La settimana successiva ci siamo avventurati nel magnifico mondo del marketing, aiutati da Matteo, perché se si vuole creare un’azienda bisogna pensare anche all’aspetto economico, non solo all’idea stessa ma anche a come realizzarla. Come meta ricreativa abbiamo scelto le cascate di Boyana durante la settimana e poi nel fine settimana siamo andati al lago. In più, questa settimana siamo andati anche a camminare in montagna e siamo arrivati nel punto più alto

della montagna; da lì si vedeva tutta Sofia. Quel panorama mozzafiato, unito a dei buonissimi panini al salame, sono stati un toccasana, se non fosse che il vento ha rubato un paio di occhiali e un berretto.

La settimana successiva abbiamo lavorato molto perché dovevamo presentare entrambi i progetti prima di tornare in Italia. Nonostante questo, siamo tutti contenti dell’esperienza vissuta e torniamo a casa con un bagaglio di esperienze non indifferenti e dei ricordi che non dimenticheremo mai. Siamo contenti di aver fatto questa esperienza, anche perché siamo riusciti a instaurare rapporti interculturali che magari in futuro potrebbero essere utili.”

Congratulazioni ragazzi!

Fonte: UNISER Learning Mobility – Blog

 

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