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Area di Valorizzazione della Persona

L’Istituto Salesiano Don Bosco di Brescia si propone al territorio come scuola inclusiva in grado di accogliere, guidare, orientare gli studenti e le loro famiglie e dialogare con gli enti territoriali.

Inclusione scolastica

“L’educazione inclusiva è un processo continuo che mira ad offrire educazione di qualità per tutti rispettando diversità e differenti bisogni e abilità, caratteristiche e aspettative educative degli studenti e delle comunità, evitando ogni forma di discriminazione” (International Conference on Education-Ginevra 2008). La Legge n. 107 del 2015 promuove l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, ridefinendo il ruolo del personale docente di sostegno, le modalità e i criteri relativi alla certificazione. Inoltre è espresso l’obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugli aspetti pedagogico­ didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica. Per i docenti della SS1g sono previsti incontri di formazione periodici.

I bisogni educativi speciali (BES) si riferiscono alle necessità di supporto educativo di studenti con diverse abilità e disabilità, che richiedono interventi specifici e personalizzati per poter partecipare pienamente all’esperienza educativa. Garantire un’educazione inclusiva ed equa per tutti gli studenti, compresi quelli con BES, è un obiettivo fondamentale per una scuola che promuove l’inclusione, la diversità e l’unicità.

Il Referente per l’Area di Valorizzazione della Persona

Nel contesto dei Bisogni Educativi Speciali (BES), è essenziale designare un Referente per l’Area di Valorizzazione della Persona, incaricato di coordinare attività di supporto agli studenti con BES. Questo professionista assume un ruolo cruciale nel guidare i docenti nella comprensione delle diagnosi degli studenti, accogliere i genitori e redigere Piani Didattici Personalizzati (PDP) e Piani Educativi Individualizzati (PEI) aderenti alle necessità di ciascuno. Il Referente per l’Area di Valorizzazione della Persona collabora strettamente con insegnanti, personale di sostegno, genitori e altri professionisti esterni per favorire un approccio integrato all’inclusione degli studenti con BES. Questo approccio tiene conto delle diverse dimensioni dei bisogni educativi degli studenti, comprese le aree cognitive, socio-emotive, comportamentali e motorie. È fondamentale che il Referente sia disponibile anche durante l’estate per elaborare sintesi diagnostiche complete, presentate a settembre al corpo docente. Ciòconsente ai docenti di iniziare l’anno scolastico con una comprensione chiara delle esigenze degli studenti con BES e di pianificare interventi adeguati fin dall’inizio. Il Referente deve facilitare una stretta collaborazione con i genitori, coinvolgendoli nella pianificazione e nel monitoraggio dell’educazione dei loro figli. Questo coinvolgimento può includere incontri regolari per discutere delle necessità degli studenti, valutare il progresso e apportare eventuali aggiustamenti ai PDP e PEI in base alle esigenze emergenti.

Il Referente per l’Area di Valorizzazione della Persona ha un ruolo cruciale anche nel supporto di un percorso di valorizzazione e sviluppo dei talenti di tutti gli studenti. Spesso, a causa delle sfide e delle difficoltà, spesso legate alla struttura rigida ed insita della scuola, che gli studenti le loro abilità e talenti possono essere trascurati o non adeguatamente riconosciuti. Può svolgere un ruolo attivo nell’identificazione e nella valorizzazione di aree di eccellenza degli studenti. Questo può includere l’individuazione di talenti in diverse aree, come ad esempio l’arte, la musica, lo sport, la scienza o altre discipline, e lavorare con gli insegnanti e gli altri professionisti coinvolti per creare opportunità di sviluppo e valorizzazione di questi talenti. Collaborando con gli studenti, i genitori e gli insegnanti potrà identificare le passioni e gli interessi degli alunni e creare un ambiente inclusivo che promuova l’esplorazione e lo sviluppo di queste aree di talento. Questo può includere la partecipazione a programmi o attività extracurricolari, la fornitura di risorse e materiali appropriati per supportare l’apprendimento e la pratica di queste abilità, e la collaborazione con esperti esterni o altre risorse locali per offrire opportunità di apprendimento avanzato o di specializzazione.

Bisogno Educativo Speciale (BES): una definizione

Con la direttiva del 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni Educativi Speciali (BES) il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione Europea che completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica. Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona che si accompagna efficacemente a quella del modello della Classificazione Internazionale del Funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2001).

Norme primarie di riferimento per tutte le iniziative che la scuola ha finora intrapreso sono state:

  • la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni Educativi Speciali (BES);
  • la L. 104/1992 per studenti DVA (DiVersamente Abili) ex disabilità (BES 1);
  • la L. 170/2010 e successive integrazioni per gli alunni con DSA (BES 2);
  • DM 27/12/2012 riferita ad Altri Disturbi Evolutivi (BES 3)
  • DM 27/12/2012 riferita a Svantaggio Linguistico-culturale-socioeconomico (BES 4);
  • la L. 53/2003 sulla personalizzazione della attività didattica;
  • Nota Ministeriale n. 562 del 3 Aprile 2019, alunni ad alto potenziale intellettivo.
Alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo

Emerge con sempre maggiore evidenza come fra la popolazione scolastica siano presenti bambini ad alto potenziale intellettivo, definiti Gifted children in ambito internazionale. Questi sono ragazzi con un quoziente intellettivo (QI) superiore alla media, certificato da apposita documentazione, che dimostrano capacità di apprendimento e curiosità intellettuale molto sviluppate rispetto alla loro età e al loro livello di scolarità. A seguito dell’emanazione della Direttiva Ministeriale del 27.12.2012, in seguito approfondita e chiarita con la Nota Ministeriale n. 562 del 3 Aprile 2019, molte istituzioni scolastiche hanno considerato tali alunni e studenti nell’ ambito dei Bisogni Educativi Speciali. Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa. Anche in questo caso la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consigli di Classe o Team Docenti della primaria che, in presenza di eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie didattiche specifiche in un’ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l’eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP.

Il quoziente intellettivo è una misura statistica volta ad individuare le abilità cognitive che sottostanno a quello che chiamiamo “intelligenza”:

  • da 85 a 115 si parla di quoziente intellettivo medio
  • dal 115 al 120 medio-alto
  • sopra il 120 iniziamo a parlare di alto

Deborah L. Ruf (2005) individua cinque livelli di iperdotazione, distinti sulla base del punteggio di QI e della precocità nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo:

ALTO POTENZIALE LIVELLO 1 120-124 Moderatamente dotato
LIVELLO 2 125-129 Dotato
GIFTED LIVELLO 3 130-135 Molto dotato
LIVELLO 4 136-140 Eccezionalmente dotato
LIVELLO 5 >141 Intensamente dotato

 

Alunni e studenti privi di certificazione con spiccate attitudini

Il talento non è solo “l’essere bravi a fare qualcosa” è da considerarsi una propensione innata, un’attitudine, una predisposizione naturale nei confronti di una o più attività. Un’altra caratteristica del talento è che molto spesso non è immediatamente visibile o facilmente identificabile, molto più frequentemente deve essere scoperto. Non solo, il talento ha spesso bisogno di qualcuno che lo riconosca e che aiuti a farlo fiorire. Nell’ottica di una sempre maggiore personalizzazione dell’esperienza didattica, risulta cruciale anche il supporto di un percorso di valorizzazione e sviluppo dei talenti di tutti gli studenti. Spesso, a causa delle sfide e delle difficoltà legate alla struttura rigida ed insita della scuola, capita che gli studenti con le loro abilità e talenti possano essere trascurati o non adeguatamente riconosciuti. Qualora si concretizzasse, in assenza di certificazione, l’individuazione/osservazione, da parte di uno o più docenti, di talenti ed attitudini in una o diverse aree, come ad esempio l’arte, la musica, lo sport, la scienza o altre discipline, il Referente dell’Area di Valorizzazione della Persona, gli insegnanti e gli altri professionisti coinvolti si adoperano per creare opportunità di sviluppo e valorizzazione di questi talenti per mezzo di un Piano Di Valorizzazione (PDV).